In passato quando un cavallo si fratturava la gamba non c'era altro rimedio dall'eutanasia. Oggi, ci sono molte fratture ricomponibili e persone talmente affezionate al cavallo, da essere disposte a tenerlo anche solo da compagnia.
Cause possibili di frattura agli arti
- trauma da contraccolpo
- calcio di un altro cavallo
- incidente impattante
- esercizio intensivo eccessivo per le possibilità di quell'individuo cavallo
Sintomi da frattura
dolore intorno alla frattura
gonfiore
postura strana del cavallo
non poggia a terra l’arto
non distribuisce il peso in maniera uniforme sul corpo
Diagnosi frattura
La diagnosi è effettuata dall'ippiatra tramite una radiografia o scintigrafia in base al tipo di frattura. Sarà il veterinario a stabilire come trattare la frattura, se è possibile curarla oppure se l’animale deve essere soppresso perché irrecuperabile.
Di norma, una frattura semplice è recuperabile, una frattura scomposta o esposta presenta maggiore difficoltà di trattamento o di complicanze postume. E' anche però una questione di quanto si sia disposti o possibilitati a spendere per la chirurgia, ricomposizione, cura e riabilitazione, assorbendo il rischio che il cavallo si riprenda per una vita dignitosa, ma non per lo sport.
La cura
Se la frattura è piccola ci sono molte probabilità di recupero del cavallo. Ad esempio, le microfratture da stress sono facilmente trattabili. Anche le fratture nette sono trattabili. Ci sono alcune fratture con osso frantumato, scomposto, che interessano il femore, l'omero o il bacino, che sono difficilmente trattabili nel cavallo e per le quali ancora oggi viene suggerita subito l'eutanasia. Il problema si determina quando recuperare la frattura richiederebbe tempi di immobilità, magari in sospensione, insostenibili per l'animale, la sua etologia, la sua conformazione e il suo sistema digestivo, nonché la sua psicologia. Immaginate la sofferenza per un cavallo a stare immobile in sospensione per molti mesi, ciò che comporterebbe per la sua psiche e la sua digestione: lo stress, la costipazione, le coliche, potrebbero essere patologie secondarie che uccidono il cavallo se non lo fa la frattura.
Quando si tratta di una frattura curabile, durante il periodo di convalescenza, il cavallo dovrà stare il più possibile fermo per evitare rischi di peggiorare o non rimarginare correttamente la frattura. Sarà quindi doppiamente importante seguire una alimentazione equilibrata e tenerlo sotto controllo per non rischiare patologie secondarie da eccesso di immobilismo.
Nei pony, ci sono stati più casi di chirurgia con sostituzione dell'arto rotto con gamba artificiale. Nei cavalli è più difficile perché sono animali più pesanti, e perché in ogni caso pochi proprietari sono interessati a tentare una simile strada, sia per la spesa, sia perché l'animale poi presenterebbe una disabilità importante che richiede ambienti di gestione modulati appositamente per facilitargli la vita che non tutti sarebbero disposti ad approntare.
Cosa fare quando un cavallo si frattura un arto
Deve essere immobilizzato, va prenotata la clinica chirurgica per cavalli, e occorre chiamare un'ambulanza equina accessoriata per il trasporto.
Se l’arto inferiore presenta la frattura, dovrà essere immobilizzato per limitare lesioni con steccato, benda o tutore removibile per il trasporto in clinica. Poche ambulanze veterinarie sono dotate di carrello con sospensore per cavalli e questo potrebbe essere un problema per taluni tipi di frattura.
Se la frattura non può essere curata, o il proprietario non può sostenere le spese per la cura e la riabilitazione, è prevista l’eutanasia sul posto che deve effettuare con tutti i crismi per evitare sofferenza inutile il veterinario curante.
Prevenzione
Le microfratture sono comuni nei cavalli sottoposti a sport agonistici quali salto a ostacoli, galoppo o trotto, palii. Qualsiasi percorso non facile, in velocità, con più cavalli che gareggiano, può comportare il rischio di incidente. L'incidente però può avvenire anche in passeggiata. Se deve succedere è impossibile prevenirlo.
E' però possibile esercitare delle precauzioni. Il riscaldamento del cavallo prima di sollecitarlo nelle andature è importante, così come non sottoporlo a esercizi stressanti o troppo impegnativi per le sue caratteristiche morfologiche, età, preparazione atletica.
Nella gestione naturale, quando s’inserisce un nuovo cavallo nel branco è meglio che i cavalli siano sferrati. Un calcio con il ferro è molto più pericoloso di un calcio a piede nudo.
Utilizzare box correttamente dimensionati per il soggetto cavallo, che deve potersi stendere e rialzare con un certo agio, è importante per evitare incidenti in stalla.
In generale, tutte le precauzioni che si prendono per non farsi male durante trekking, o sessioni di equitazione, gare, allenamenti, sono utili anche al cavallo.