Il cavallo della Contrada della Giraffa, a nome Abbasantesa, una femmina baio di 7 anni e Antine Day, il castrone sauro di 7 anni, andato in sorte alla Contrada dell’Istrice, a seguito di infortuni riportati durante la corsa del Palio, corso il 16 agosto, sono stati trasportati alla Clinica Veterinaria il Ceppo per accertamenti diagnostici e gli interventi che si riterranno necessari.

Non è specificato dal cumunicato uscito a mezzo stampa se abbiano riportato lesioni che ne mettano a repentaglio l’integrità o la vita.

Durante il palio, inoltre, nessuna parola pietosa per le cadute e i pericoli insiti per cavalli e fantini da parte della conduzione televisiva che ha trasmesso l'evento.

Impietosa anche la mossa, con il fantino dell’Aquila, Valter Pusceddu, che frustava continuamente il cavallo, Viso D'Angelo, molto nervoso. Aveva tutto il diritto di essere agitato, meno giustificato il fantino che lo batteva con il nerbo incessantemente alla mossa, colpendolo anche vicino alla testa, un comportamento veramente sconcertante e imbarazzante che in altre discipline con i cavalli avrebbe comportato la squalifica.

Non un bello spettacolo e sicuramente non adatto a chi ama gli animali e soffre nel vederli messi a repentaglio di incolumità e vita per una rievocazione storica.

Nel 2016 è stato vietato ai cavalli di razza purosangue di partecipare ai palii, a favore dei mezzo sangue, cavalli in prospettiva più solidi per il tipo di circuito. Purtroppo però non è bastato per rendere più sicuro il Palio, perché cavalli hanno continuato a inforturnarsi e morire.

E' venuto quindi il tempo che siano imposte altre innovazioni sulla tradizione per rendere il tutto meno cruento. Si potrebbe sicuramente fare nonostante la resistenza dei tradizionalisti, ma è un iter che va calato dall'alto.

La tradizione è sicuramente importante e un popolo non può essere privato delle sue radici, ma al contempo la storia è fatta dai cambiamenti e mai nulla rimane eguale nel tempo.

L'innovazione significa ampliare la socializzazione a codici valoriali nei confronti dei cavalli comuni oggi alla maggioranza degli italiani.

Ciò significherebbe elevare la licenza sociale del Palio, un valore aggiunto, anziché un impoverimento.

Il turismo culturale rappresenta un’attività radicata nel territorio senese e una parte importante dei profitti per la cittadina e i suoi abitanti.

Quello che non si capisce dunque è il ruolo ambiguo delle istituzioni, incapaci di incanalare l'evoluzione della tradizione in cambiamenti utili per far apprezzare meglio il Palio da tutti.

Speriamo non si debba aspettare che capiti qualcosa di grave ad un fantino, anziché ad un cavallo, perché la "mossa" più importante, quella di rendere meno pericoloso il Palio, sia fatta.

Tutto ciò premesso, abbiamo inviato una PEC al Sindaco del Comune di Siena, Nicoletta Fabio, con delega alla Cultura e al Palio, chiedendole di modificare il Regolamento come segue:

  • la pista e il tracciato non debbano presentare pericolo evidente per l'incolumità e per la salute dei cavalli e dei fantini;
  • venga vietato l'utilizzo del nerbo oppure consentito solo nella misura di 7 incitamenti purché non colpiscano la testa dei cavalli.