Lavare bene le mani, evitare i luoghi affollati, tossire e starnutire nel gomito, stare a casa quando si ha febbre e sintomi influenzali e non uscire di casa per motivi futili. Queste le norme di comportamento per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus. Ma in cucina?

I virus che causano malattie respiratorie non si trasmettono solitamente per via alimentare sostengono gli esperti, ma visto che il Coronavirus - dicono - si è originato in un wet market di Wuhan (mercato di animali vivi macellati al momento in Cina), la trasmissione alimentare non può essere esclusa a priori.

Per precauzione, l’OMS consiglia di evitare il consumo di alimenti di origine animale crudi o poco cotti. La World Health Organization, in un rapporto visibile a questo link, pubblicato il 21 febbraio ultimo scorso, raccomanda, in via precauzionale, di evitare il consumo di alimenti crudi o poco cotti di origine animale – carne, pesce, uova e latte non pastorizzato – e di manipolarli con attenzione per evitare la contaminazione crociata con alimenti già cotti o da consumare crudi. La cottura assicura la completa distruzione del virus. È sempre lo stesso ente a informare che i coronavirus sono sensibili alle normali condizioni di cottura e sono inattivati a 70°C.

E per quanto riguarda la carne di cavallo?

Non tutti apprezzano l’idea di mangiare carne di cavallo. Ci sono popoli che considerano il cavallo un amico, alla pari del cane. Questa è la posizione anche di Horse Angels.

Là dove si mangia la carne di cavallo, inclusa l'Italia, in alcune regioni, da un certo periodo in poi si è sviluppata la tendenza a mangiare il cavallo sotto forma di bistecca al sangue, di carne cruda (carpaccio) più o meno trattata e condita, di salsicce e salami. Questo però pone a rischio, se non di Coronavirus, perché mancano le evidenze scientifiche ma è meglio rispettare i suggerimenti precauzionali dell'Oms, di un parassita chiamato trichinella spiralis, ricondotto al consumo alimentare di carne equina cruda o poco cotta.

Cosa succede a chi mangia la carne di cavallo cruda o poco cotta? Si va incontro alla trichinellosi che è provocata dalla Trichinella, un parassita che inizialmente si localizza a livello intestinale per poi dare origine a una nuova generazione di larve che migrano nei muscoli. La trasmissione all’uomo avviene esclusivamente per via alimentare, attraverso il consumo di carne cruda o poco cotta anche equina. La trichinellosi può essere prevenuta mangiando la carne di cavallo ben cotta, in modo che le eventuali larve presenti vengano inattivate o distrutte dal calore. Salatura, essiccamento, affumicamento e cottura nel forno a microonde della carne non assicurano l’uccisione del parassita. Nell’uomo il quadro clinico varia dalle infezioni asintomatiche a casi particolarmente gravi, anche con alcuni decessi.

In questo periodo storico che, dovesse protrarsi a lungo, falcidierà ulteriormente la popolazione equina italiana, già depauperata da una crisi economica perdurante da più di 10 anni, ci saranno probabilmente molti cavalli sui banconi alimentari. Non mangiateli, almeno crudi.