Quando si amano i cavalli occorre tenere in considerazione che millenni di servizio non hanno alterato i loro bisogni fondamentali. Scuderie, stalle, paddocks, briglie, tondino, disciplina equestre, finimenti di ogni tipo e quanto altro sono tutte invenzioni per convenienza umana cui il cavallo si adatta, ma non sostituiscono le esigenze naturali dei cavalli.
Ad esempio, per quanto riguarda l'esercizio, l'andatura naturale del cavallo è il passo. In natura i cavalli trottano solo per mostrare il proprio valore ai conspecifici e galoppano per gioco tra di loro o per scappare dal pericolo. In natura, se il cavallo vede un ostacolo lo aggira, lo salta solo se non ci sono alternative. In natura, il cavallo non porta alcun peso né sopra né dietro di sé. Mangia quando gli pare e mangia camminando, non stando fermo.
Tenendo tutto ciò a mente, appare evidente che lo sforzo di adattamento che chiediamo ai cavalli è macroscopico e può essere frustrante e alienante per il cavallo, quando i suoi bisogni non sono tenuti in minima considerazione. Esaminiamo i bisogni naturali ad uno a uno.
Cibo
In natura il cavallo pascola gran parte della giornata. Non c'è alcun modo di riprodurre questo comportamento nei cavalli stabulati altro che metterli davanti al ballone di fieno a mangiare a volontà. Questo non è possibile in tante tipologie di gestione, dunque il cavallo viene nutrito a orari prestabiliti e supplementato con granaglie ed altro per mantenere il peso forma.
La maggior parte dei cavalli, se il cibo è comunque sufficiente e in buona qualità, si adatta, per altri può essere causa di frustazione. In natura il cavallo mangia a testa bassa, il fieno messo a terra può andare sprecato perché pestato e sparso nel camminamento del cavallo. Laddove è possibile, c'è lo spazio a sufficienza, un buon compromesso potrebbe essere mettere una mangiatoia a terra di quelle con feritoie, che lasciano passare la polvere e i detriti. Questa tipologia di mangiatoia, nei cavalli con problemi respiratori, permette anche di bagnare e scolare il fieno in rapidità, per epurarlo dalle polveri sottili o altre scorie.
Il grosso dell'alimentazione del cavallo deve essere pascolo o, in sua assenza, foraggio essicato. Più ce ne è meglio è, anche per intrattenere a lungo il cavallo con un comportamento naturale che gli soddisfa non solo la pancia, ma anche la testa.
Acqua
Il bisogno di acqua può variare con la stagione, la temperatura, il tipo di esercizio... in ogni caso il cavallo abbisogna di acqua pulita a volontà e non ghiacciata. È essenziale che tutti i cavalli abbiano accesso continuo a una fornitura di acqua fresca e pulita.
Se non si ha a disposizione l'acqua corrente, occorre regolare con frequenza la somministrazione di acqua fresca e pulita con secchi e affini, in modo che il quantitativo adeguato di liquidi sia comunque frequente e regolare. Controllare spesso le fonti di abbeveraggio per garantire che non ci siano ostruzioni o problemi di potabilità. Per i cavalli scuderizzati controllare spesso le beverine, per verificare se il funzionamento è corretto e per pulirle dai detriti e dalle alghe. Tutte le fonti di abbeveraggio vanno controllate regolarmente per evitare l'accumulo di alghe e altri detriti. La pulizia va fatta con sostanze atossiche.
Riposo profondo (dormire)
I cavalli che si sentono al sicuro e rilassati, si addormentano profondamente a terra. Se disturbati da malattia, stress, ambiente insicuro o inadeguato, eccesso di illuminazione 24 ore al giorno, rumori continui, i cavalli non riescono a cadere in sonno profondo e si accontentano di mezze veglie, o sonni leggeri, che conducono semi coricati o in piedi con il collo abbassato e gli occhi chiusi. Cavalli difficili, come esito di una vita che li ha visti spesso sotto minaccia, non dormono mai e si accontentano di riposare in piedi ma in stato di costante allerta.
Più un cavallo è in grado di riposarsi profondamente, più probabile che la sua salute e aspetto fisico ne abbiano un beneficio, così come il carattere. Sarebbe dunque importante per i proprietari accettare la sfida di costruire per il loro cavallo un ambiente adatto, e un sistema di vita consono, per permettere ai cavalli di dormire profondamente in pieno relax. Il letto preferito dal cavallo è un'area pulita e sicura dai predatori.
In natura i cavalli dormono, anche distesi, a turno e protetti dal branco. Ciò è possibile anche nei recinti e non c'è bisogno del "tetto" perché il cavallo si corichi, ma solo del relax sufficiente a sentirsi protetto. I cavalli amano stendersi sulla schiena e rotolarsi quando si sentono al sicuro.
I box spesso non sono ampi a sufficienza per permettere al cavallo di coricarsi e rialzarsi in sicurezza, tanto meno di rotolarsi. Quando si sceglie dove tenere il cavallo, occorrerebbe prestare attenzione alle dimensioni del posto. Tanto più se il box è piccolo per coricarsi, il cavallo avrebbe bisogno di passare del tempo in un'area di sgambamento pulita dove stirare le membra, rotolarsi, muoversi a piacimento e farsi anche, volendo, la pennichella.
Esercizio
I cavalli abbisognano di esercizio quotidiano, tanto più se sono confinati in box è importante che abbiano un momento della giornata con moto libero in un recinto. Il moto "comandato" dal pilota non è la stessa cosa per il cavallo. Solo nel moto libero il cavallo riesce a divertirsi nell'esuberanza, a stirarsi da solo dove si sente contratto, a rotolarsi se ne sente il bisogno e a reinvigorire lo spirito. Quando si sceglie dove far vivere il cavallo, accertarsi, se non si sceglie la gestione in stalla attiva o paddock, che esistano aree di sgambamento a sufficienza da consentire almeno 15 minuti al giorno di movimento libero. L'esistenza di spazi per l'equitazione risponde all'esigenza umana, non ai bisogni naturali del cavallo cui questo articolo è dedicato.
Grooming
In natura i cavalli amici tra di loro si puliscono a vicenda, attraverso un'azione chiamata grooming, permettendo di allontanare fango, sedimenti, parassiti fastidiosi, altro che infastidisce o rappresenta un pericolo ed è rimasto impigliato nel mantello.
Cavalli confinati che non possono vivere questa esperienza naturale con conspecifici, che è importante per la salute e per la psiche del cavallo, possono beneficiare del grooming con il pilota. L'attività di grooming contribuirà a sedimentare la relazione e a creare amicizia e fiducia reciproca, oltre che svolgere la funzione importante di preservare la salute ed igiene del mantello, coda e criniera.
Il grooming non va mai trascurato e fatto possibilmente quotidianamente se il cavallo non vive in stalla attiva. In ogni caso, va fatto ogni volta che si prepara il cavallo per una seduta in una qualsiasi disciplina equestre: prima di mettergli addosso selleria e finimenti, e dopo aver finito il moto pilotato, prima di riporre il cavallo nella sua locazione abituale.
Tra le operazioni di grooming non va dimenticata la pulizia del piede da condurre con apposito strumento (nettapiedi) che permetterà di preservare la salute dello zoccolo (tanto più importante se il cavallo è tenuto scuderizzato e dunque se i suoi piedi possono poggiare su urine e deiezioni). La pulizia del piede è importante anche per cavalli che vivono in stalla attiva e non sono ferrati al fine di abituare il cavallo ad essere manipolato dal maniscalco quando lo zoccolo avrà bisogno di essere curato.
In conclusione, anche un cavallo da compagnia, da pascolo, che vive con i suoi simili e non viene cavalcato, necessita di essere incapezzato e pulito ritualmente per abituarlo a essere manipolato in caso di bisogno. Cavalli che interagiscono poco con l'umano e vivono all'aperto possono essere difficili da catturare. Ciò è assolutamente sconsigliato nell'allevamento di cavalli d'affezione. Il proprietario deve tenere a mente che, se gli dovesse capitare qualcosa che comporti l'obbligo di ricollocare i cavalli, meno il cavallo è socializzato, cioè reinselvaticho, più è difficile trovargli una nuova casa amorevole. Una buona educazione di base, ad essere catturati e toelettati, garantirà ai cavalli d'affezione, cioè "non sportivi" e non allevati per la carne, maggiori chance di trovare qualcuno disposto a mantenerli.
Spazio
I cavalli necessiterebbero di spazi sufficienti per poter dividere dove mangiano, dove defecano, dove si dedicano all'intrattenimento. Il top per il cavallo segue questa graduatoria negli spazi: pascolo, paddock, box. Se il cavallo, prima di essere reso disequino, potesse scegliere, il box sarebbe abolito, salvo cavalli con problemi particolari (poniamo l'allergia agli insetti) che, potendo scegliere, nella stagione estiva cercano il riparo dell'ombra e di un box disinfestato dalla presenza dei parassiti fastidiosi.
Se non ci sono alternative al box, che questo sia tenuto lindo il più possibile, che sia il più ampio possibile, il più aerato possibile, il più luminoso possibile nelle ore diurne, con comode lettiere, pasti più volte al giorno e, oltre alle strutture per il moto pilotato per le esigenze del proprietario, che ci siano gli spazi ricreativi per lo sgambamento libero dei cavalli a compensazione del confinamento. Inoltre, sarebbe auspicabile che i cavalli fossero trattati con dolcezza in modo da mantenere un buon carattere estroverso che attiri la simpatia dei visitatori della scuderia. Per un cavallo confinato, anche il visitatore occasionale che si ferma presso di lui per qualche grattatina e un dialogo sul più e meno, è pur sempre un'occasione per sfuggire alla noia di mancanza di stimoli emotivi per l'interazione sociale. Occorre tenere presente che per i cavalli la socialità è un bisogno etologico. Che le stalle siano almeno confinanti, che permettano almeno ai cavalli di guardarsi l'un l'altro, di guardare fuori o su un corridoio luminoso e frequentato da molte persone. Il via vai, la soddisfazione di più sensi (vista, tatto, olfatto, udito, palato) è sempre importante per mantenere il cavallo sano psicologicamente.
Cavalli che sono stati deprivati in modo grave di spazi etologici possono diventare particolarmente territoriali e aggressivi sul poco spazio concesso loro, nonché sviluppare vizi di stalla difficili da eradicare. Proprietari sensibili, amorevoli e responsabili, evitano che situazioni del genere debbano venire a crearsi compromettendo la salute psicofisica del cavallo e le sue possibilità di ricollocamento al bisogno.
Va da sé che se non si ha la possibilità di tenere un cavallo negli spazi corretti.. meglio non prenderselo.
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