I cavalli sanno dimostrare attaccamento nei confronti degli individui a cui tengono.
Quando si ha la possibilità di vederli allo stato selvatico, si può notare come amino stare reciprocamente in contatto tra di loro, come si grattino l'un l'altro, si proteggano, condividano spazio, respiro, intimità. Queste sono tutte manifestazioni di attaccamento. Le fattrici e i loro puledri si strofinano a vicenda per consolidare il legame. I cavalli adulti incrociano le teste e si praticano grooming vicendevole. Il contatto è sinonimo di relazione apprezzata.
Quando un cavallo cerca attivamente un umano, è un segno di apprezzamento alla relazione, a meno che l'umano non sia portatore di cibo, perché allora può essere segno di interesse opportunistico.
Dobbiamo dunque distinguere tra l'interesse (il piacere per la carota o qualsiasi altro contributo alimentare o di stimolo - anche solo l'uscita dal box- di cui l'umano si fa portatore) e l'attaccamento sincero.
I cavalli allora sia affezionano agli umani? Gli studi sembrano dimostrare che i cavalli esprimono reazioni emotive variabili nei confronti di chi gli si aggira intorno. Il fatto che a un cavallo piaccia o meno un essere umano può essere influenzato dalle loro esperienze passate con quella persona, nonché dal linguaggio del corpo e dal tono della voce della stessa.
In linea di massima, gli studi sembrano dimostrare che i cavalli prediligono, se possono scegliere, la compagnia dei propri simili. Se però identificano l'essere umano come una figura positiva nella loro vita, possono creare un legame con chi se ne prende cura che possiamo definire attaccamento, o affetto.
Quando vengono vissute emozioni negative, invece, questo può lasciare diffidenza nei confronti non solo dell'umano che è stato portatore delle esperienze spiacevoli, ma anche di altre persone che sono portatrici, consciamente o meno, dello stesso messaggio negativo nei loro confronti.
Gli studi prendono come punto di riferimento, generalmente, il ritmo cardiaco del cavallo per testare se ha reazioni positive o negative al contatto con l'umano. Anche il ritmo cardiaco della persona però conta, ed è avvertito dal cavallo. Per questo se una persona è latrice di tranquillità e compostezza, può ispirare fiducia nel cavallo. Mentre una persona ansiosa e agitata, può mettere il cavallo in una condizione di stress e di paura.
Il cavallo guarda e sente tutto. Più studi scientifici hanno concluso che i cavalli sono in grado di riconoscere le espressioni facciali umane, permettendo loro di reagire in modo diverso a quegli esseri umani che potrebbero percepire come una minaccia.
Questi risultati indicano che i cavalli sono in grado di mostrare preferenze positive o negative alle persone in base al nostro linguaggio del corpo quando interagiamo con loro. Ai cavalli piacciono le persone che ricordano in una luce positiva.
I cavalli non solo riconoscono e reagiscono in modo diverso alle espressioni corporee umane, ma ricordano anche le espressioni degli umani del loro passato, associandole con aspettative positive o negative.
Questi ricordi non sempre sono una buona cosa dal punto di vista umano. Se il cavallo ricorda uno stress, momenti di paura, di panico, di violenza, associati a una determinata espressione o azione, reagirà con sentimenti negativi. Classico esempio, se il cavallo non ha affrontato bene l'esperienza di salita sul van, la volta successiva, chiunque gliela proponga, potrebbe avere diffidenza iniziale.
Dal punto di vista del cavallo invece, legarsi al passato come motore di riferimento per le proprie reazioni, è indispensabile in natura, per evitare i predatori. Dimenticare, riparare, recuperare è quindi difficile, perché richiede tempo, pazienza, significa riavvolgere il nastro, rifare tutto ma in modo positivo. Non basta dire a un cavallo "non sono il mostro che ti teneva prima". E se il giorno prima si è inveito fisicamente e verbalmente sul cavallo perché non era sufficientemente obbediente, non sarà incline il giorno dopo a dimostrare fiducia e disponibilità perché ha compreso che il giorno prima era solo un attimo di rabbia "ma nulla di personale".
Per questo è importante non sbagliare, per non rovinare le chance di un cavallo di legare positivamente con chi gli sta intorno.
Fattori che predispongono una cattiva relazione
- Interazione limitata
- Interazione negativa
- Insicurezza sul da farsi
I cavalli nasano subito la paura e l'insicurezza perché in natura sono prede, quindi stanno generalmente sulle difensive nei confronti di ciò che non conoscono o di ciò che ha prodotto in loro paura e disagio.
Chiaramente, più quantitativa e qualitativa è l'interazione con un cavallo, più prova fiducia nei confronti dell'umano che si prende cura di lui.
Una delle migliori esperienze con i cavalli è entrare nel loro ambiente ed essere accolti con un forte nitrito di entusiasmo.
I cavalli diventeranno molto rilassati quando sono in compagnia di qualcuno di cui si fidano e da cui si aspettano il meglio. In queste circostanze, la loro respirazione e frequenza cardiaca diminuiranno e assumeranno una postura rilassata. I loro occhi possono apparire morbidi e assonnati e il loro muso si rilassa, la loro testa può abbassarsi. In questo momento sono veramente a loro agio.
Il piacere della relazione può arrivare a ricambiare il grooming. Il cavallo potrebbe mordicchiare le spalle o la testa del suo umano, appoggiare la testa sulle spalle del suo proprietario o dargli una spintarella nella schiena. Potrebbe addormentarsi disteso con il muso sulle ginocchia del suo proprietario. Un cavallo si concede il sonno profondo solo se non ha paura che predatori possano entrare nel suo spazio vitale.
Quando un cavallo si fida ed è disposto a seguire il proprietario anche se non è legato o obbligato, questo indica che gli piace stare con quella persona. A volte i cavalli potranno cercare di soffiare aria nelle narici del proprietario, come fanno con i cavalli del proprio gruppo familiare, sinonimo di riconoscimento dell'essere dello stesso branco.
L'attaccamento che i nostri cavalli ci mostrano si basa sui loro sentimenti di fiducia nei nostri confronti. Per sviluppare quella fiducia occorre trascorrere del tempo di qualità insieme. Non basta stare insieme per l'allenamento, occorre dare una varietà di esperienze positive al cavallo, come il grooming, portare il cavallo a mangiare l'erba, o semplicemente stare insieme in compagnia, piuttosto che alimentarlo personalmente, pulirgli il box o il recinto, insomma prendersi cura di lui in tutti i sensi.
L'attaccamento del cavallo però si esprime al suo meglio per un compagno o una compagna equina, che rende difficile la separazione, ed è poi la ragione per cui spesso i cavalli agonisti non sono tenuti in stalle attive o comunitarie, dove potrebbero imbrancarsi con i propri simili, per poi mostrare resistenza quando sono chiamati a uscire da soli dal box o recinto per una sessione di allenamento o altro.
Paradossalmente dunque, la prova migliore di affetto e fiducia che un cavallo può dimostrare per un umano, è che viva in una stalla attiva notte e giorno e che non mostri alcun segnale di disagio se gli viene chiesto di lasciare i suoi compagni di stalla per andare da solo con il suo amico umano.