Un triste bilancio di desolazione quello che emerge dall'edizione 2018 della Sartiglia di Oristano.
L'11 febbraio ultimo scorso, nella discesa alla stella, è capitato un infortunio tremendo al cavallo "Il Muletto", guidato da Giorgio Sanna, che ha terminato la corsa sostenendosi su tre zampe, perchè dopo qualche decina di metri, gli si è spezzato l’arto inferiore sinistro. A seguire, il cavallo è stato abbattuto.
La gara è andata avanti come se nulla fosse ed è stata molto criticata sui social, dove sono emerse persone che hanno messo in dubbio che il cavallo, una sostituzione rispetto al cavallo inizialmente previsto, fosse idoneo a partecipare a una gara del genere. In effetti, a guardare il video allegato, il cavallo sembrerebbe non diritto sin dalle prime battute.
Horse Angels fece a suo tempo l'esposto, poché non era stato comunicato cosa fosse successo al cavallo. Se presentasse delle patologie e/o altro preesistenti o concomitanti che ne sconsigliassero la partecipazione alla manifestazione, ad esempio, a fronte di quella fasciatura ad anteriore e di quella zoppia che pareva evidenziarsi dal video ufficiale della Sartiglia, sin dalle prime battute del cavallo su pista, quindi prima che si determinasse la frattura dell’arto.
Per casi simili, morte di cavalli in manifestazioni pubbliche, e.g. Palio di Siena, Giostra dell’Orso, Quintana di Foligno, Palio di Bomarzo, Palio di Asti, sono state aperte inchieste per determinare se ci fossero state negligenze e l’ass. Horse Angels è costituita parte civile lesa in più di un procedimento giudiziario aperto a seguito di esposti su morte di cavalli in manifestazioni pubbliche di rievocazione storica.
Ma la Procura di Oristano ci ha notificato l'avviso alla persona offesa della richiesta di archiviazione.
Il tutto a valle di una polemica degli organizzatori con il questore Giovanni Aliquò che aveva, giustamente a nostro avviso, insistito sulla richiesta di esclusione dalla corsa ad anello dei cavalieri con precedenti penali. Voleva inoltre che fossero effettuati i controlli antidoping e l'alcoltest per tutti i 126 cavalieri partecipanti all'evento, in linea con l'Ordinanza per le manifestazioni popolari con equidi al di fuori dei circuiti ufficiali, che regola questo genere di manifestazioni.
In particolare, l'ordinanza prevede lo stop dei cavalieri con condanne per reati legati a maltrattamenti e uccisione di animali o alla partecipazione a corse e scommesse clandestine. Secondo quanto hanno riferito i cavalieri, il questore avrebbe invece sollecitato l’esclusione per qualsiasi tipologia di reato. Inoltre, i sartiglianti chiedevano i controlli antidoping a campione e non a tappeto. Evidentemente, temevano il peggio, che infatti è arrivato.
E' di marzo 2018 la notizia di 5 cavalieri della Sartiglia indagati per sostituzione di persona durante i controlli antidoping effettuati poco prima della corsa al galoppo di domenica 11 febbraio. I dettagli sono stati illustrati ai giornalisti dal procuratore della Repubblica Ezio Domenico Basso e dal questore Giovanni Aliquò.
Successivamente alle verifiche antidoping un cavaliere, Alessandro Cester, risultato “positivo alla cocaina e suoi metaboliti” è stato sospeso dal Coni (Fonte).
E' di maggio 2018 invece, la notizia di altri 4 indagati pertinenti la stessa Edizione della manifestazione. Secondo quanto rivela il quotidiano di Sassari La Nuova Sardegna, nel registro degli indagati sono finiti il presidente dell’Associazione dei cavalieri, 2 cavalieri e un componente del Consiglio direttivo della Fondazione “SaSartiglia”, il braccio operativo del Comune per l’organizzazione della corsa carnevalesca su cavalli alla stella. Secondo il quotidiano, sono accusati di aver in qualche modo operato per consentire ad alcuni cavalieri di evitare i controlli antidoping disposti dalla Questura in occasione della giostra (Fonte).
Per quanto riguarda Horse Angels, abbiamo a suo tempo inviato l'esposto per chiedere maggiore chiarezza sulle dinamiche che hanno caratterizzato La Sartiglia 2018, soprattutto in tema dell'infortunio al cavallo poi soppresso, ma non solo. Lo statuto di Horse Angels specifica che l'associazione si batte per la legalità negli sport equestri e, in caso di reinvio a giudizio per doping, o favoreggiamento dello stesso, speriamo di costituirci come parte lesa.
Tutto questo insegna che la prudenza e i controlli non sono mai troppi nell'ambiente equestre, perché c'è ancora pressapochismo e anarchia, nascosti sotto grandi discorsi ed enfasi sulla tutela della tradizione. Ma non c'è alcuna tradizione equestre italiana di doping e maltrattamento equino, si tratta di derive messe in atto da persone ignoranti che vogliono vincere a tutti i costi, anche con la frode. Quindi ben vengano i controlli e le punizioni conseguenti per chi sbaglia e tenta di far passare per giusto ciò che è profondamente errato.
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