"Se vuoi diventare brava in questo sport devi starmi vicina” le diceva. Una scusa per abusare di lei. Ogni volta che quella ragazzina, appena 14enne quando fu vittima della prima violenza, aveva lezione di equitazione col suo maestro, lui abusvaa di lei (dal 2007 al 2011). Ieri quello stesso uomo, ormai 75enne, è stato condannato a cinque anni e mezzo di reclusione e al pagamento di quindicimila euro di provvisionale.

Un procedimento nato nel 2015 e che per ora è arrivato al primo grado di giudizio.

La vittima all’epoca aveva 14 anni e il suo maestro 60. L’uomo, difeso dall’avvocato Gianni Spina, è accusato di aver approfittato del rapporto di fiducia instauratosi nel tempo tra maestro e allieva per abusare della ragazzina. Attenzioni iniziate con “baci sulle guance e carezze sul viso, con il fine di creare maggiore confidenza”, si legge negli atti, sfociate nel tempo in violenze sessuali. Nel capo d’imputazione messo nero su bianco dal sostituto procuratore Gemma Miliani, si racconta di cinque anni di molestie e abusi.

Violenze mai denunciate. Per tre lunghi anni la ragazza aveva mantenuto il segreto con i suoi cari. Finché un episodio l’aveva fatta decidere per la denuncia: l’uomo le era comparso davanti un giorno all’università, quando lei stava uscendo da una lezione. Lui era lì ad aspettarla, fuori dalle lezioni, per farle “un regalo” di compleanno e continuare con le “avances”.

A quel punto la giovane ha raccontato tutto ai genitori e ha denunciato l’uomo. Seguita da un centro anti-violenza, ha anche affrontato il lungo percorso con l'aiuto di un psicologo.

Nel 2016 era stata ascoltata in incidente probatorio confermando tutte le accuse contro il maestro di equitazione, mentre l'imputato aveva chiesto di potersi sottoporre ad una perizia medico legale sulla base di asserita malformazione congenita tale da impedirgli di poter consumare rapporti. La richiesta era stata rigettata.

La ragazza si è costituita parte civile tramite l’avvocato Paola Pasinato. L'uomo in primo grado è stato condannato a 5 anni e mezzo di reclusione e 15mila euro di provvisionale.