Le associazioni e società sportive dilettantistiche (Asd/Ssd) , dal 1 luglio 2023 sono tenute ad introdurre all’interno delle loro strutture una nuova figura chiave per la protezione dei minori, denominata “Responsabile della tutela dei minori”.

Questo ruolo è stato creato per prevenire e contrastare ogni forma di abuso o violenza, garantendo al contempo l’integrità fisica e morale dei giovani atleti.

Il tutto  rientra in un quadro legislativo di più ampio respiro che obbliga le Asd/Ssd a richiedere il certificato penale dal casellario giudiziale per tutti i lavoratori sportivi (prima esonerati quanto percettori esclusivamente dei c.d. compensi sportivi) che hanno un contatto diretto e regolare con i minori, al fine di verificare l’assenza di condanne o precedenti (così come previsto dall’articolo 2 del Dlgs. 39/2014). Questo provvedimento serve a combattere fenomeni come la pornografia minorile, l’abuso e lo sfruttamento dei minori.

Il Dlgs. 39/2023 ex articolo 16 ha, invece, previsto l’obbligo per le Federazioni sportive nazionali di redigere precise linee guida per la predisposizione dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione. Lo stesso articolo 16, del Dlgs. 39/2023 prevede poi il conseguente OBBLIGO per le associazioni e le società sportive affiliate di predisporre (o aggiornare se il sodalizio ne era già dotato) i modelli organizzativi conformandosi alle linee guida emanate dalla propria Federazione.

I prodromi

Tra il 2017 e il 2020 sono stati celebrati oltre quaranta processi a carico di tesserati per abusi sessuali all’interno del mondo sportivo italiano. Grazie al movimento "me-too" e successivi movimenti simili, che hanno sdoganato il fatto che denunciare, anziché apportare vergogna alla vittima, è parte integrante del percorso per il recupero della dignità, per sanare il danno, ottenere giustizia e cominciare la guarigione, nel tempo sono state sempre più le persone disposte a denunciare anche nel mondo dello sport. Le denunce hanno portato alla necessità di regolamentare meglio per prevenire e sanare gli abusi emersi. Se prima i casi di pedofilia nello sport erano per lo più sommersi, sottostimati, e carenti dal punto di vista di sanzione amministrativa in caso di denuncia, con il cambio di mentalità e prassi, oggi è più semplice arrivare sia alla sospensione ancora prima del giudizio ordinario, sia alla radiazione. 

Battiamo il Silenzio

Si tratta di un progetto del Dipartimento dello Sport di sensibilizzazione per aiutare le vittime a rompere il muro del silenzio, fatto nel 2020 insieme a due dozzine di associazioni del terzo settore coinvolte nella divulgazione della campagna stampa per la promozione di una policy per la tutela delle giovani atlete e dei giovani atleti, con particolare riferimento alle pratiche contro il maltrattamento e gli abusi, per garantire a tutti di praticare lo sport in un ambiente sano e sicuro.

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Obbligo richiesta del certificato del casellario giudiziale da parte del datore di Lavoro Sportivo:

https://www.horse-angels.it/la-rivista/normativa/certificato-anti-pedofilia-richiesto-dal-datore-di-lavoro-sportivo.html