Bucefalo è un cavallo delle leggende attribuito ad Alessandro Magno. In alcune descrizioni storiche aveva un mantello nero e una stella bianca sulla fronte ed un occhio azzurro, di colore diverso dall'altro; sul fianco portava una marchio impresso a fuoco a forma di toro, da cui il nome (testa di bue). Nell'immaginario collettivo ricorre anche come unicorno e come mangiatore di uomini, tanto che nessuno osa entrare nella sua stalla murata, poiché il suo grido è agghiacciante per qualsiasi essere umano.

Nel film storico "Alexander" del 2004 per rappresentare Bucefalo è stato utilizzato un cavallo di razza Frisone.

Storia

Nel 342 a.C., Filippo il Macedone acquistò da Filonico di Tessaglia il cavallo Bucefalo all'impressionante somma di 13 talenti. Ben presto si rese conto delle difficoltà di domare il cavallo e pensò di restituirlo al precedente proprietario, tanto questi era recalcitrante alla monta e turbolento.

Il giovane Alessandro, osservando il comportamento del cavallo, si propose di montarlo e, nella sorpresa generale, vi riuscì. Alessandro aveva notato che Bucefalo aveva paura dei movimenti della propria ombra e, quindi, lo rivolse col muso verso il sole prima di lanciarsi in sella.

Da allora, Bucefalo non si lasciò montare da nessun altro e Alessandro non ebbe un altro destriero. Il cavallo accompagnò per quasi un ventennio il suo padrone nelle battaglie, alla conquista del mondo conosciuto.

Il sodalizio tra Bucefalo e Alessandro non fu spezzato che dalla morte: durante la battaglia dell'Idaspe che contrappose i Macedoni di Alessandro all'armata di Poro, re indiano della regione del Punjab, nell'anno 326, Bucefalo riportò ferite mortali. Malgrado ciò, non permise al suo padrone di montare un altro cavallo e, facendo appello alle ultime sue forze, lo portò alla vittoria.

Alla sera, coperto di sudore e di sangue, Bucefalo si stese al suolo e morì per le ferite ricevute, all'età di vent'anni. Fu sepolto con gli onori militari e, sul luogo della sua sepoltura, fu fondata la città Alessandria Bucefala.

La leggenda narra che vi fosse un rapporto di speciale affinità tra Alessandro e Bucefalo; a quanto pare i due avevano lo stesso compleanno. Secondo il romanzo di Alexandre de Paris, Alessandro Magno osò sfidare la sorte cercando di domare la belva ma, non appena Bucefalo vide il suo signore, si inginocchiò al suo cospetto e si lasciò accarezzare con dolcezza. Alexandre de Paris vede infatti in Bucefalo uno specchio di Alessandro Magno, un suo doppione metaforico.