Da molti anni viene promossa la Natural Horsemanship - che si concentra sul benessere del cavallo - ed è uno stile di gestione dei cavalli in cui "lavori con la natura del cavallo piuttosto che contro di essa".

Questa metodologia si basa sulle tecniche tramandate dai popoli nativi americani nella loro relazione con i cavalli, definita da loro stessi speciale.

Le pratiche tradizionali di equitazione nativa sono state nel tempo promosse come le basi dell'equitazione naturale.

Si tratta di popoli che si tramandavano le antiche usanze come cultura orale, mentre poche persone di cavalli native hanno pubblicato saggi sulla loro tecnica, per poter fare un lavoro bibliografico facilitato. Ciò che si sa delle loro antiche tecniche equestri è giunto a noi soprattutto da estimatori.

Il punto più noto della loro filosofia equestre è dato dall'assioma che"la maggior parte dei problemi con i cavalli si ripresenteranno perché il problema riguarda i cavalieri e non i cavalli". Semplicemente non si "conoscono" abbastanza i cavalli perché non si è imparato a vivere in mezzo a loro in armonia.

Addestratori famosi come Tom e Bill Dorrance, Ray Hunt, John Lyons, Pat Parelli, Monti Roberts, tra gli altri, hanno dichiarato di aver attinto dall'antica sapienza nativa nella doma dei cavalli per sviluppare il loro metodo.

Inizialmente venivano chiamati i sussurratori, anche se revisioni posteriori hanno voluto, giustamente, togliere la mistica dall'equazione. Non si tratta infatti di magia, altrimenti non sarebbe replicabile, ma di tecnica e di buon senso.

Domare i cavalli è stato sostituito con educare i cavalli. Le fruste sono state messe da parte a favore di bastoni con legate al capo finale delle propaggini di contatto. Molto si è investito nella comunicazione non verbale. Il tutto spesso per vendere corsi e workshop che promettono di poter gestire meglio il proprio equino.

Cavalli addestrati con questi metodi, acquisiscono maggiore valore di mercato, perché sono allevati e addestrati secondo una tradizione equestre che promuove il temperamento, il comportamento, l'atteggiamento, l'attitudine e l'affidabilità adeguati.

Non sempre i nativi hanno apprezzato che la loro attitudine con i cavalli fosse commercializzata dai bianchi, vedendolo alle volte come l'ennesimo furto. Perché, infatti, se queste tecniche sono dei nativi, non ci sono nativi americani a fare i corsi di horsemanship nelle scuderie dei bianchi?

Coloro che apprezzano l'equitazione naturale sono spesso gli stessi che hanno supportato la mentalità di dominio, paura, colonizzazione e intimidazione che hanno portato i nativi e i loro cavalli sull'orlo dell'estinzione.

Dato il livello di ostilità persistente ancora oggi, è essenziale quando si parla di equitazione naturale dare merito ai nativi di essere stati i primi portavoce di questa filosofia e anche i più originali. Per loro non si trattava infatti di un modo per fare soldi, ma di uno stile di vita.

I principi fondanti

1. L'equitazione naturale combina il rispetto per la natura intrinseca del cavallo come animale da preda, con il rispetto per il suo spirito e il suo cuore. Richiede metodi di gestione e comunicazione basati sulla comprensione di come i cavalli reagiscono e perché, nonché su come apprendono. Nella sua forma migliore, crea una partnership tra il cavallo e l'essere umano basata su una comprensione reciproca di sensibilità, tempismo ed equilibrio; mai su attrezzature, coercizione o forza.

2. Una buona equitazione può essere ottenuta naturalmente attraverso la comunicazione, il rispetto, la psicologia e la comprensione, piuttosto che il dominio, la paura, la meccanica e l'intimidazione.

3. L' Equitazione basata sulla natura del cavallo richiede lo studio dei cavalli in natura, per imparare cosa fare e cosa non fare.

4. Si parte dal presupposto che non sia naturale per il cavallo stare con le persone o portarle a sella. L'equitazione è dunque una forzatura alla quale occorre porre dei paletti per non sconfinare nell'abuso.

5. L'equitazione naturale prevede che occorra applicare una leggerezza crescente dei finimenti e rinforzi.

GaWaNi Pony Boy

Si tratta di uno dei trainer di cavalli nativi attualmente più ricercati e rispettati, attribuisce agli anziani di diverse origini tribali il merito di avergli insegnato alcuni dei "vecchi modi" riguardanti l'addestramento dei cavalli.

Educazione alla relazione è il nome del suo metodo. Prevede: 1) usare le relazioni con il cavallo e non le relazioni umane come base, e 2) dare più importanza alla relazione tra cavallo e cavaliere invece che ai risultati immediati. La relazione è il pezzo centrale, il fulcro.

GaWani Pony Boy ha pubblicato diversi saggi in cui afferma che:  "Quando chiedi qualcosa al tuo cavallo o pony, prova a fare un passo indietro e chiediti: 'Ha senso per il cavallo?'".  Il buon senso umano non ha senso per i cavalli, e i cavalieri devono ricordarlo per poter comunicare e lavorare efficacemente con loro".

 

Alcuni dei trucchi antichi dei popoli nativi con i cavalli

  • Rendere facile la cosa giusta e difficile quella sbagliata.
  • Un cavallo si allontana naturalmente dalla pressione.
  • La pressione può essere esercitata sul cavallo verbalmente, fisicamente o emotivamente. Minore la pressione, migliore la relazione.
  • L'equitazione riguarda più l'apprendimento degli umani che l'apprendimento dei cavalli.
  • Imparare dal cavallo.
  • Aiutare il cavallo ad adattarsi all'ambiente umano.
  • Imparare ad essere coerente ed esigente.
  • È più facile cavalcare un cavallo nella direzione in cui vuole andare.
  • Insegna sempre qualcosa di nuovo al cavallo.
  • Ricompensalo con cose che hanno senso per i cavalli, non per gli umani.
  • Morbido ma non cedevole; fermo ma non duro.
  • Usa sempre il rinforzo più leggero.
  • Se non è divertente. . . . non farlo.

    IN TUTTE LE COSE SOPRA, IL CAVALLO VIENE PRIMA!