Gaia Gocciadoro ha un piccolo allevamento di cavalli da trotto nel bolognese. L'11 giugno scorso ha portato una sua fattrice prossima al parto in una clinica. La puledra spuntava già con la testa, ma il parto in notturna, quando spesso partoriscono le cavalle, si presentava difficile.
Ultrababy Font è il nome della fattrice, Ikigai quello della nascitura.
Ikigai è un termine giapponese che significa la "propria ragione d'essere e di esistere". Infatti, "iki" in giapponese significa "vita" e "gai" vuol dire valore: l'ikigai, dunque, è lo scopo della propria vita o la propria felicità.
Per un piccolo allevamento di cavalli da corsa, ogni vita è unica e preziosa. In Emilia Romagna sono diverse le donne, piccole allevatrici, che fanno di questo mestiere più un hobby che una fonte di reddito e che considerano i propri cavalli principalmente animali di affezione. Ikigai non era dunque un numero per Gaia Gocciadoro, ma una ragione di felicità.
Ikigai però era in affanno e non riusciva ad uscire.
Nonostante la prima assistenza e la somministrazione di farmaci per facilitare il parto, la piccola non ce l'ha fatta a nascere. La clinica ha dunque buttato fuori Gaia, Ultrababy e Ikigai, non riuscendo a indurre il parto, senza un foglio di via con scritto sopra quali trattamenti fossero stati fatti, senza dunque un diario di degenza e senza indicare dove altrimenti rivolgersi per assistenza al parto.
E' stata una corsa frenetica verso diversa clinica per tentare di salvare il salvabile. La mamma si è salvata, non purtroppo Ikigai che, avendo patito diverse ore di travaglio difficile, non è riuscita a sopravvivere al parto, questo nonostante la seconda clinica le abbia tentate tutte, incluso il cesareo.
Gaia si è chiesta se le cose avrebbero potuto andare diversamente nel caso il parto fosse stato gestito già in prima battuta da qualcuno in grado di affrontare il tipo di criticità che si sono presentate. Si è chiesta se è normale essere buttati fuori nel mezzo della notte senza un foglio di ricovero con scritto sopra quali trattamenti fossero stati approntati. Si è chiesta se il cesareo, fatto subito, avrebbe potuto salvare Ikigai e se è lecito che una clinica veterinaria assista alle nascite se non ha il personale in grado di affrontare certe procedure di urgenza per i parti difficili. Va detto che Gaia ci ha riferito che la prima clinica inizialmente non voleva accoglierla, ma infine lo ha fatto.
Ora questi dubbi pendono in una causa legale per ipotesi di negligenza nell'assistenza della fattrice e della sua puledra.
Horse Angels ha solo raccolto la testimonianza di dolore e l'ha trascritta così come ci è pervenuta. Buon ponte dell'arcobaleno piccola Ikigai, che il cielo ti sia lieve.