Poliziotti costretti a svolgere mansioni che non competono loro, privi di opportuni dispositivi di protezione, in una battaglia quotidiana per far sì che i 50 cavalli custoditi nel centro non siano denutriti o affondino nel letame e nel fango. Il COISP chiede un intervento rapido e risolutivo dei vertici del Dipartimento della P.S. perchè sia i cavalli che i Poliziotti non possono più attendere!

Centro di Coordinamento Servizi a Cavallo e Cinofili della Polizia di Stato di Ladispoli. Richiesta intervento urgente.

La Segreteria Provinciale di Roma del COISP ha indirizzato innumerevoli lettere al Direttore del Centro di Coordinamento Servizi a Cavallo e Cinofili della Polizia di Stato, di stanza a Ladispoli (Roma), per lamentare le condizioni, affatto consone a garantire la loro salute e sicurezza, in cui sono costretti a lavorare i nostri Colleghi in servizio presso il ridetto Centro. In particolare, veniva rappresentato che i Poliziotti sono obbligati, verosimilmente senza una specifica abilitazione, a manovrare dei trattori per la movimentazione di carichi pesanti finanche 700 kg quali le rotoballe dei foraggi per i cavalli, con presenza di animali e persone nelle vicinanze che venivano posti chiaramente a rischio, ... che gli accordi in materia di orario di lavoro e relative turnazioni venivano violate sistematicamente, ... che i nostri Colleghi specialisti cavalieri, impiegati quotidianamente con gli animali e nella pulizia dei box, da alcuni giorni, per mancanza di acqua calda, non potevano lavarsi al termine del servizio sebbene necessario anche per evitare contaminazioni batteriche, ... che taluni pannelli del controsoffitto degli stessi spogliatoi erano crollati a causa delle copiose infiltrazioni dovute alle precipitazioni meteo e che proprio detti pannelli erano stati recentemente sostituiti poco prima della visita finalizzata al rilascio di una certificazione senza evidentemente provvedere alla soluzione del problema infiltrazioni e ponendo in atto unicamente una dissimulazione della grave problematica, che si è chiaramente poi manifestata nuovamente alla prima pioggia.
Ora, a fronte di tutta una serie di problematiche che a parere di questa O.S. non vedono il Direttore del Centro di Coordinamento Servizi a Cavallo e Cinofili della Polizia di Stato particolarmente attivo per la loro risoluzione, ma tutt’altro, ciò che pure preoccupa e indigna sono le condizioni in cui sono costretti gli oltre 50 cavalli della Polizia di Stato che si trovano presso il menzionato Centro, dei quali più di 20 sono da circa tre anni “in pensione” e gravano inutilmente sulle tasche dei contribuenti ... e sono oramai così vecchi che difficilmente potranno trovare una collocazione presso qualche privato. Ebbene, la ditta esterna che dovrebbe occuparsi delle attività di supporto per le esigenze di alimentazione e pulizia dei box delle scuderie assicura, al momento, la presenza di un solo operatore al giorno che dovrebbe pulire tutti i box e poi dovrebbe venire due-tre volte al giorno per alimentare gli oltre 50 cavalli. Chiaramente ciò non è possibile. Di conseguenza, dallo scorso mese di giugno, i Poliziotti (cavalieri ed istruttori) stanno di fatto provvedendo in prima persona al quotidiano svuotamento e pulizia delle lettiere, distolti quindi dalle proprie mansioni di addestramento degli equidi e di formazione del personale e costretti a lavori altamente usuranti senza alcuno strumento (DPI) di tutela ai sensi del D.L. 81/08. Non rientrando infatti nei loro incarichi provvedere a tali incombenze, non sono per loro previsti neanche i più elementari strumenti antinfortunistica. Oltre al danno chiaramente anche la beffa. Tale incresciosa attività di pulizia viene svolta dai Poliziotti “di nascosto”, armati della passione e dell’amore per il loro “collega animale”. Ufficialmente non sono autorizzati a farlo! Il Direttore del Centro, dall’alto delle sue competenze in termini equestri, ha delegato tale attività al personale civile (Addetto Equini), liberando da tale incombenza, ma solo “sulla carta”, gli specialisti cavalieri, visto che il personale civile costituito da una manciata di operatori sotto organico ed ormai avanti con gli anni è totalmente insufficiente a provvedere ai circa 50 cavalli presenti presso il C.C.S.C.C. e lo stesso personale civile già si faceva carico ordinariamente di specifiche mansioni come la pulizia dei paddock, la distribuzione di alcune profende e coadiuvava non poco nell’attività addestrativa. Così, il Settore ippico della Polizia di Stato di Ladispoli è a rischio epidemia, con i cavalli che (lo testimoniano le foto ed il video allegati) sono in stato di totale abbandono, costretti a stare nei box spesso con i loro stessi escrementi per giorni. Gli stessi animali, poi, devono essere riforniti di fieno e di acqua almeno 3 volte al giorno ed i pochi dipendenti civili non riescono ad effettuare tali operazioni se non con l’aiuto dei Poliziotti (ai quali è stato fatto divieto assoluto di svolgere tale mansione dal Direttore del Centro). Quanto sopra nonostante le miriadi di relazioni agli atti che avevano preannunciato e tuttora denunciano tale situazione, per la quale non si è ritenuto opportuno neanche di avvisare il veterinario. Ma non è tutto... Il “tondino” per la movimentazione cavalli è pericolante ed è stato chiuso dal RSPP, i campi di addestramento risultano praticamente insicuri ed inutilizzabili ancorché privi persino dell’irrigazione, il locale mascalcia è vetusto e non a norma, molti box sono pericolanti. Di fatto quindi è completamente paralizzata ogni attività addestrativa, con i poliziotti costretti unicamente, e come detto “di nascosto ... non ufficialmente”, a riempire e svuotare carriole di “fiande”(leggasi letame) ... con il Direttore del Centro che pubblicamente ha più volte minacciato di denunciare

tutti i cavalieri per danno all’erario perché, a suo dire, non starebbero addestrando i cavalli loro assegnati. Ricapitolando... I poliziotti in questo momento sono completamente assorbiti dal tentare di non far morire i loro cavalli e di certo l’attività addestrativa, unica preoccupazione del Direttore, è di fatto paralizzata. Gli operatori, addetti settore ippica, per spostare le rotoballe del peso di 700 kg l’una e quindi poter sfamare i cavalli, devono condurre un trattore della Polizia di Stato e per fare ciò serve ovviamente una abilitazione, che nessuno all’interno del reparto possiede. Ed infine: sabato 08.10.2022, “Giada”, una cavalla morta presso la Squadra a Cavallo di Villa Umberto è stata caricata su un van “trasporto animali vivi”, avvolta in alcuni striscioni con la scritta istituzionale “Polizia di Stato”, trasportata presso il Centro di Ladispoli e qui scaricata in una zona non distante dall’attività lavorativa e lasciata lì per due giorni, preda di animali, con lo sgradevole odore che si diffondeva nel circondario. Al momento del ritrovamento del cavallo morto nessuno ha provato a contattare le ditte che sono preposte ad eseguire le procedure di smaltimento carcasse. La priorità era non attendere sul posto nessuno, adducendo come labile motivazione che il cavallo morto fosse visibile dall’esterno e quindi, per celare tale orrore se ne è compiuto un altro che, confidiamo con ragionevole dubbio, nessun cittadino abbia potuto vedere. Il tutto violando verosimilmente una moltitudine di norme. Tutto ciò premesso, rappresentiamo che non c’è più tempo da perdere, i Poliziotti del Centro di Ladispoli non possono più attendere altro tempo, ed ancor meno i cavalli affidati al Centro non possono essere lasciati neanche un minuto in più ad affondare nel fango e nel letame. Il COISP auspica un immediato intervento dei vertici del Dipartimento della P.S., ognuno per la propria parte di responsabilità, significando che è in itinere la programmazione di manifestazioni pubbliche a tutela dei nostri Colleghi e dei cavalli a loro affidati. L’auspicio è che la presente missiva serva a smuovere le coscienze di chi oggi verosimilmente sembra averla indirizzata più verso l’apparire che verso l’essere. In attesa di cortese urgentissimo riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

La Segreteria Nazionale del COISP