La parola salvare un cavallo dal macello evoca forti emozioni nella maggior parte degli amanti degli animali. Il concetto soddisfa un desiderio umano molto reale di aiutare creature ritenute nobili ma sfortunate. Purtroppo, in assenza di regolamentazioni adatte a prevenire le frodi, salvare cavalli è un concetto che è stato imbastardito da truffatori che approfittano delle buone intenzioni altrui per crearsi una professione in nero e lucrare sui buoni sentimenti.

Il mercato del salvataggio

È bello poter dire di aver salvato il proprio animale da un rifugio o da una associazione animalista. Nel mondo dei pets, individui o gruppi che si identificano come salvatori di animali si sono moltiplicati negli ultimi decenni senza rispetto di alcuna regola formale. Alcuni, pur essendo dei freelance, sono coscienziosi, etici e si impegnano a collocare gli animali randagi in case appropriate. Altri sono enti non riconosciuti ma registrati negli appositi registri del volontariato, per cui sono sogetti a controlli ed ispezioni. Pochi sono gli enti riconosciuti. Nelle maglie del sistema si nascodono gli accaparratori di animali esclusivamente per profitto, come nel caso del racket dei cuccioli dall'est.

Il commercio illegale di animali domestici è una triste realtà in Europa. Il Parlamento europeo ha chiesto ai paesi membri più azioni per proteggere gli animali e punire i trasgressori. Questa la base di una risoluzione europea approvata durante la sessione plenaria del 12 febbraio 2020. Per l'Italia ancora poco si è fatto a titolo normativo per contrastare il traffico illegale di animali domestici.

Molti di questi animali vengono venduti illegalmente in tutta l’UE, generando alti profitti a basso rischio e costituendo spesso una fonte redditizia di entrate per le reti criminali. Per fermare il commercio illegale di animali da compagnia, i deputati hanno chiesto un piano d’azione per tutta l’UE, sanzioni più severe e registrazione obbligatoria.

Alcuni "salvataggi" di animali sono in realtà trattative commerciali, ma vengono dipinti come salvataggi perché permette a commercianti in nero di usufruire gratuitamente del braccio di solidarietà per il marketing offerto dalle condivisioni sui social per dare visibilità ai propri annunci e vendere gli animali senza registrare il lucro. Questi trafficanti non si preoccupano degli animali o delle famiglie che adottano. Si nascondono sui siti Internet  per le compravendite, sui gruppi social per i salvataggi, dove inseriscono appelli per animali gratuiti (poi lucrano sul trasporto, la consegna o attraverso il "rimborso spese di salvataggio") o poco costosi. In questo modo non devono avere un "negozio" fisico registrato per la compravendita di animali. Inventano storie su se stessi come salvatori di animali e sugli animali come vittime di violenze o di abbandono, per poter usufruire dell''etichetta di salvataggio" che garantisce loro il commercio in nero, esentasse.

Finti salvatori di cavalli: i trafficanti di equini

Non sorprende che lo stesso modello sia emerso con i cavalli. Sempre più persone, con la diffusione di associazioni o gruppi per la tutela equina, credono di poterne trovare uno facilmente attraverso la rete di soccorsi equini, nella loro ricerca di cavalli da sella adatti ma a poco prezzo, senza rendersi conto che chiunque può diffondere un appello per presunto salvataggio di cavallo dal macello, e pochi fanno domande per la tracciabilità e la verifica della veridicità dell'appello.

Ci sono molti santuari di cavalli in buona fede e organizzazioni di soccorso che forniscono nuove case a cavalli bisognosi. Quando intervistano i potenziali pretendenti, chiariscono subito che la cessione del cavallo non avviene per alzata di mano, che non c'è alcun diritto ad avere un cavallo gratis, ma averlo sottintende il dimostrare di avere titoli formali (codice di stalla, competenze, risorse adeguate, volontà di tenere il cavallo a vita fino a morte naturale). Il commerciante ingannevole che piazza annunci di salvataggio, non richiede titoli e non analizza l'interessato per idoneità a lungo termine, richiede solo l'investimento in denaro (riscatto, trasporto, rimborso).

Come si procurano i cavalli i finti salvatori

Sfortunatamente, esiste anche il mercato delle pulci dei cavalli. Persone che scansionano gli annunci per cavalli a prezzi bassi o in regalo da persone ingenue (o furbe) il cui obiettivo principe è togliersi il cavallo dal mantenimento, non importa poi cosa succede all'animale. I finti salvatori sono commercianti ingannevoli di equini, che si offrono di prendere i cavalli non specificando di essere commercianti, ma con la scusa di essere una scuola di equitazione, un agriturismo, una ippoterapia, o di avere tanto pascolo a disposizione. Si avvalgono di collaboratori e prestanome, che passano il loro tempo a cercare annunci o fare il porta a porta dei maneggi per cavalli indesiderati. Sono i piazzisti. Ritirano i cavalli velocemente, senza nessuno scritto di cessione, e poi ricettano i cavalli così acquisiti per trarne profitto.

I più disgustosi di tutti sono i commercianti di cavalli che si definiscono salvatori ma invece raccolgono cavalli per la macellazione.

Di solito si trovano in aree rurali remote (scomode per i cessionari che si accontentano di qualche foto del posto, spesso fittizia). Costoro raccattano cavalli indesiderati e li portano in macelli conniventi, che non verificano il capitolo 9 del passaporto (se il cavallo è macellabile o meno).

I commercianti di cavalli disonesti sono ben consapevoli del valore commerciale della parola "salvataggio". Usano questo trucco per procurarsi merce gratuita (i cavalli) con il dolo e l'inganno, nascondendosi dietro l'implicito altruismo del loro travestimento per trarre facile profitto ed evitare di pagare i cavalli da destinare a proprio lucro.

Come non cadere nella trappola dei finti salvatori di cavalli

Essere intelligenti e pronti a fare del lavoro investigativo sia che si tratti di cedere il proprio equino, sia che si tratti di salvarne uno. Collezionare informazioni sul salvatore di cavalli. Chi è, è parte di un'associazione, di un maneggio, ha un sito, un regolamento, uno statuto? Se è un freelance, quali sono le sue referenze?

Cessione: chiedere le referenze di veterinario e maniscalco di chi vorrebbe adottare il cavallo, farsi mandare lo screenshot del codice di stalla e del registro di carico e scarico, visitare il posto di persona, esigere un contratto di cessione e il passaggio di proprietà, dunque la tracciabilità equina.

Salvataggio: non anticipare soldi prima del ritiro del cavallo, esigere di sapere a che titolo il "salvatore di cavalli" è entrato in possesso di quell'animale, se è in grado di passarne la proprietà, se è disposto alla tracciabilità, verificarne le referenze.

Profilazione della vittima tipo del finto salvatore di cavalli: il cedente

Vuole sbarazzarsi del proprio cavallo e del suo mantenimento in tempi brevi. Non verifica attentamente a chi lo dà. Accetta di darlo senza tracciabilità, senza passaggio di proprietà, senza scrittura di cessione.

Profilazione della vittima tipo del finto salvatore di cavalli: l'acquirente

Vuole un cavallo sotto i 1.500 euro che sia buono e bravo per bambini e per fare le passeggiate, non ha le competenze e la conoscenza adeguata al possesso responsabile di un cavallo, non effettua visite di compravendita, non ha il codice di stalla per equini, ha paura (irrazionale) del fisco e accetta un cavallo senza pasaggio di proprietà, senza tracciabilità, senza alcuna scrittura di compravendita.